Lettera da una professoressa

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Questa lettera mi è stata spedita per raccontare di una storia e di un successo scolastico.

Ho incontrato Antonietta Campagna, l’autrice della lettera, a Roma, in occasione di una mia collaborazione con il Metis (2013/2014) organizzato dai Maestri di Strada.

Credo che le vittorie meritino di essere riconosciute e condivise, perchè testimonianza di come un ostacolo possa essere trasformato in una sfida, forse la più grande delle sfide, quella del superamento del proprio limite, della propria paura.

“E’ tornato a scuola, malnutrito, sporco, aggressivo, è tornato ad aprile e oggi ha fatto il suo esame.Pepè: colloquio orale. Visibilmente emozionato, guidato in modo discreto solo all’inizio, ha illustrato con semplicità e sicurezza il cartellone sui vulcani, come lo ha realizzato, i vari passaggi fotografati e spiegati passo per passo,  facendo i dovuti collegamenti, spiegando immagini, disegni e testi, la struttura del vulcano, l’Etna, il Vesuvio, il Giappone terra di vulcani, la pesca e l’industria dell’auto, e il Vesuvius  di Andy Warhol, – un pittore americano che ha visto il Vesuvio, che però adesso dorme, e ha deciso di fare un quadro immaginando l’eruzione… e poi l’annuncio in tono solenne: “adesso vediamo una eruzione con il vulcano che ho fatto io”… a questo punto mi sono messa in disparte e ho osservato, con grande emozione, la metamorfosi di Pepè:  tranquillo, sicuro di sé, ha descritto passo per passo la realizzazione del modellino, i materiali usati, le tecniche, la scelta dei colori, e infine l’esperimento – ….. verso prima l’aceto mescolato con tempera rossa, poi del bicarbonato mescolato con della farina, così la lava sale più lentamente ed è più densa, attenti vado…. – e la lava è colata giù dal cratere principale e dal camino secondario, e i suoi amici hanno applaudito, e le mamma dei suoi amici, tutti a complimentarsi con lui! Ma la cosa più bella, più importante sapete qual è??  Durante l’esperimento  non ha mai cercato il mio sguardo, non mai sentito il bisogno di essere rassicurato, sostenuto, autonomo, orgoglioso e finalmente protagonista positivo… non è stato facile trattenere le lacrime. Ha concluso annunciando che durante l’estate parteciperà all’evento “Estate al Borgo” , la struttura che lo ospita, in veste di “operatore”, farà assistenza e sorveglianza ai bimbi più piccoli, compreso il dolcissimo fratellino, e che da settembre seguirà un corso di giardinaggio – voglio lavorare, farò il giardiniere – .  Buona fortuna Pepè, troverai tanti ostacoli sulla tua strada, ma adesso sei un po’ più forte. Grazie per avermi permesso di entrare nella tua vita, ti voglio bene Pepè!!”

Grazie ad A., a Pepè, al gruppo F di “Filippetto”, a Cesare Moreno e ai Maestri di Strada 🙂

Barbara Gaiardoni

 

Pubblicato da barbaragaiardoni

Barbara Gaiardoni nasce a Verona il 15 febbraio 1967. Lavora dall’età di 18 anni: inizia come istruttrice di nuoto. Nel contempo, consegue il diploma al Conservatorio di Musicale statale di Vicenza e, dopo aver collaborato come violinista di fila con orchestre giovanili e sinfoniche, termina la sua carriera musicale all’età di 30 anni, per entrare a pieno titolo nell’impresa di famiglia. Nel 2000 riprende gli studi scolastici e formativi, interrotti in età adolescenziale da una bocciatura in II liceo: si concludono con un diploma di Dirigente di comunità e due lauree presso l’Università degli Studi di Verona; una triennale in Scienze dell’educazione e della Formazione e l’altra specialistica in Scienze pedagogiche. Nel 2004 lavora come educatrice professionale nell’ambito psichiatrico e delle patologie dell’invecchiamento; quest’ultimo la vede anche nel ruolo di pedagogista e counselor per le famiglie dei soggetti affetti da demenza di tipo Alzheimer. Successivamente si perfeziona con un tirocinio professionale nell’ambito socio-educativo: esperienza che sfocerà nella progettazione pedagogica. La scrittura in tutte le sue sfaccettature e forme resta il suo strumento prediletto per l’efficacia sia in ambito professionale sia in quello dell’auto formazione. Ha pubblicato 3 libri e un racconto breve. Ha collaborato con riviste di settore e con magazine culturali online. La scrittura diaristica si concretizza nella stesura di 15 diari di bordo utilizzati negli ambiti professionali suddetti. Il suo mantra? Non esistono ostacoli, ma sfide.

Una risposta a “Lettera da una professoressa”

  1. “Ringrazio te e i Maestri di Strada, un’esperienza illuminante. Con affetto.Antonietta.”

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