A SCUOLA…DISAGIATA(MENTE)

Image and video hosting by TinyPic

Le difficoltà a scuola, che si possono manifestare in differenti modi, “raccontano” di un disagio da prendere in considerazione.

Come e cosa fare?

  • Primo: prendere consapevolezza che la responsabilità non  è solo dell’alunno, ma di tutte le agenzie e istituzioni educative coinvolte: mi riferisco all’apparato politico, all’istituto scolastico di appartenenza, alla famiglia e a tutte quelle realtà del tempo libero (sport, parrocchia, gruppo di amici, passioni artistiche e culturali). L’intervento di comprensione e di risoluzione del problema deve essere fatto, quindi,  a più teste, a più mani e a più voci. Tutti siamo a chiamati ad intervenire!
  • Secondo: fare rete sia per creare un gruppo di lavoro (costituzione di un’equipe multidisciplinare esperta nei processi d’apprendimento ed educativi) che si faccia carico del problema per allacciarsi ad altri contesti toccati, anch’essi, da problematiche simili;
  • Terzo: condivisione delle problematiche con il contesto politico, universitario, imprenditoriale. La riflessione, la ricerca e i contributi economici sono dei buoni sostenitori e amplificatori sociali e culturali.

Il disagio scolastico deve essere, necessariamente, accompagnato. Gli adulti interessati si dovrebbero comportare come quel buon camminatore, che si preoccupa non solo di se stesso e del proprio percorso, ma anche dei compagni di viaggio provati, in seguito agli intralci, dalla  stanchezza  e  dallo scoraggiamento.

Dare una mano, con  metodo, sapienza, intelligenza e tenerezza, è fondamentale, per educare uomini e donne, il cui studio e formazione, se affrontati serenamente e non disagiatamente, diventeranno strumenti di pensiero/azione e di libertà.

Barbara Gaiardoni

 

Pubblicato da barbaragaiardoni

Barbara Gaiardoni nasce a Verona il 15 febbraio 1967. Lavora dall’età di 18 anni: inizia come istruttrice di nuoto. Nel contempo, consegue il diploma al Conservatorio di Musicale statale di Vicenza e, dopo aver collaborato come violinista di fila con orchestre giovanili e sinfoniche, termina la sua carriera musicale all’età di 30 anni, per entrare a pieno titolo nell’impresa di famiglia. Nel 2000 riprende gli studi scolastici e formativi, interrotti in età adolescenziale da una bocciatura in II liceo: si concludono con un diploma di Dirigente di comunità e due lauree presso l’Università degli Studi di Verona; una triennale in Scienze dell’educazione e della Formazione e l’altra specialistica in Scienze pedagogiche. Nel 2004 lavora come educatrice professionale nell’ambito psichiatrico e delle patologie dell’invecchiamento; quest’ultimo la vede anche nel ruolo di pedagogista e counselor per le famiglie dei soggetti affetti da demenza di tipo Alzheimer. Successivamente si perfeziona con un tirocinio professionale nell’ambito socio-educativo: esperienza che sfocerà nella progettazione pedagogica. La scrittura in tutte le sue sfaccettature e forme resta il suo strumento prediletto per l’efficacia sia in ambito professionale sia in quello dell’auto formazione. Ha pubblicato 3 libri e un racconto breve. Ha collaborato con riviste di settore e con magazine culturali online. La scrittura diaristica si concretizza nella stesura di 15 diari di bordo utilizzati negli ambiti professionali suddetti. Il suo mantra? Non esistono ostacoli, ma sfide.