PERCHE’ MIO FIGLIO DISEGNA UN ARCOBALENO CON 4 COLORI?

Image and video hosting by TinyPic
Perchè mio figlio, di 5 anni, disegna un arcobaleno con 4 colori?

Domanda che può avere molteplici risposte. Fra le tante, risponderei che i bambini, a questa età, disegnano ciò che vedono e non ciò che sanno.  Il sapere, quello della didattica che “pretende” risposte razionali (pena i voti “cattivi” 🙁 ), inizia più tardi.

Nell’ esperienza di vita di un bambino, a questa età,  molte sono le occasioni d’incontro con persone  che diranno le cose come stanno.

In questo specifico caso,  il bambino può già sapere che l’arcobaleno ha sette colori. Ma, per fortuna (dico io) che,  la forza dell’esperienza mescolata a quella delle emozioni è preponderante rispetto a quella strettamente dipendente dal sapere.
Image and video hosting by TinyPic E’ così, allora, che si vedono mani con tante dita oppure la stradina che s’infila, dritta dritta, dentro la porta di una casupola.

Il bambino, nell’età prescolare, azzarda le forma e il colore, perchè il gioco e lo scarabocchio sono preponderanti nel gesto grafico.

Se potete e volete, attutite il colpo accompagnando “l’errore”, magari con una filastrocca che lo farà divertire 🙂

Arcobaleno dai 4 colori mi piaci tanto, anche se “fuori”!

Fuori nel cielo, di colori ne hai sette, 

ma quello tuo, da te donato,

è  davvero più bello,

perchè

azzardato.

Barbara Gaiardoni

Pubblicato da barbaragaiardoni

Barbara Gaiardoni nasce a Verona il 15 febbraio 1967. Lavora dall’età di 18 anni: inizia come istruttrice di nuoto. Nel contempo, consegue il diploma al Conservatorio di Musicale statale di Vicenza e, dopo aver collaborato come violinista di fila con orchestre giovanili e sinfoniche, termina la sua carriera musicale all’età di 30 anni, per entrare a pieno titolo nell’impresa di famiglia. Nel 2000 riprende gli studi scolastici e formativi, interrotti in età adolescenziale da una bocciatura in II liceo: si concludono con un diploma di Dirigente di comunità e due lauree presso l’Università degli Studi di Verona; una triennale in Scienze dell’educazione e della Formazione e l’altra specialistica in Scienze pedagogiche. Nel 2004 lavora come educatrice professionale nell’ambito psichiatrico e delle patologie dell’invecchiamento; quest’ultimo la vede anche nel ruolo di pedagogista e counselor per le famiglie dei soggetti affetti da demenza di tipo Alzheimer. Successivamente si perfeziona con un tirocinio professionale nell’ambito socio-educativo: esperienza che sfocerà nella progettazione pedagogica. La scrittura in tutte le sue sfaccettature e forme resta il suo strumento prediletto per l’efficacia sia in ambito professionale sia in quello dell’auto formazione. Ha pubblicato 3 libri e un racconto breve. Ha collaborato con riviste di settore e con magazine culturali online. La scrittura diaristica si concretizza nella stesura di 15 diari di bordo utilizzati negli ambiti professionali suddetti. Il suo mantra? Non esistono ostacoli, ma sfide.