Sospettate, se la risposta sarà affermativa.
Chi è il normale? Che cosa possiede e che cosa fa di differente da chi, invece, non si ritiene e non è ritenuto tale?
Spesso, è proprio nella normalità che si nasconde un’insidia, forse, tra le peggiori: la cosapevolezza di essere a posto con se stessi e con gli altri.
Non si è mai a posto, perchè si è sempre in costante cambiamento. Questa è l’unica cosa certa.
La normalità è un concetto astratto, è una difinizione che si attiene a premesse stabilite dalla cultura di riferimento e/o di appartenenza. Premesse che corrispondono a stereotipi dai quali ci si deve difendere se incongrui a ciò che si percepisce, si pensa e si crede di essere.
Stamattina mi è stato chiesto se un mio laboratorio era rivolto a soggetti normali. Ho risposto, senza dare troppe spiegazioni, affermativamente, perchè è proprio nella e dalla normalità che si “tira fuori” (educare= “portare alla luce”) di tutto.
Barbara Gaiardoni