“L’educazione è l’arma più potente che può cambiare il mondo”

Image and video hosting by TinyPicLo disse Nelson Mandela: l’educazione è un’arma potente responsabile di un  cambiamento. E’ anche a doppio taglio: può essere usata, infatti, a favore o contro l’altro. Diventa oggetto di trasformazione solo se mirata al prendersi cura del soggetto: può essere confusa con l’assistenza se, periodicamente, non  si (ri)definiscono quegli obiettivi limitati nell’arco di un tempo e di uno spazio preciso. Per esempio, un educatore non può educare 8 ore al giorno. Non solo! E’ difficile riesca a mantenere un’obiettività, se operante, per molti anni, nello stesso contesto.

Se l’educazione richiama al concetto del portare alla luce il “nascente”, l’educare  si rivolge ad un’azione guidata, sì, da una formazione, ma anche da un desiderio di ricerca e di esperienza sul campo.

Un  buon educatore fa del proprio mestiere un’arte, intesa non come dare sfoggio della propria creatività  (indispensabile in educazione!!!), ma come capacità di dedizione e di servizio nei confronti del singolo e della comunità.

L’educazione non dovrebbe essere peculiarità, solo, del sociale. L’educazione dovrebbe abitare ovunque, soprattutto i piani alti. Proprio da qui, dalla stanza dei bottoni si dovrebbe ripartire, per fare dell’educare un ‘”arma” potente a favore del bene comune. Paradossalmente, dovrebbe partire dai”primi”, per arrivare agli “ultimi” già coccolati, checchè ne strombazzino i media, da chi Può e Sa tutto, oltre l’Umano.

Barbara Gaiardoni

Pubblicato da barbaragaiardoni

Barbara Gaiardoni nasce a Verona il 15 febbraio 1967. Lavora dall’età di 18 anni: inizia come istruttrice di nuoto. Nel contempo, consegue il diploma al Conservatorio di Musicale statale di Vicenza e, dopo aver collaborato come violinista di fila con orchestre giovanili e sinfoniche, termina la sua carriera musicale all’età di 30 anni, per entrare a pieno titolo nell’impresa di famiglia. Nel 2000 riprende gli studi scolastici e formativi, interrotti in età adolescenziale da una bocciatura in II liceo: si concludono con un diploma di Dirigente di comunità e due lauree presso l’Università degli Studi di Verona; una triennale in Scienze dell’educazione e della Formazione e l’altra specialistica in Scienze pedagogiche. Nel 2004 lavora come educatrice professionale nell’ambito psichiatrico e delle patologie dell’invecchiamento; quest’ultimo la vede anche nel ruolo di pedagogista e counselor per le famiglie dei soggetti affetti da demenza di tipo Alzheimer. Successivamente si perfeziona con un tirocinio professionale nell’ambito socio-educativo: esperienza che sfocerà nella progettazione pedagogica. La scrittura in tutte le sue sfaccettature e forme resta il suo strumento prediletto per l’efficacia sia in ambito professionale sia in quello dell’auto formazione. Ha pubblicato 3 libri e un racconto breve. Ha collaborato con riviste di settore e con magazine culturali online. La scrittura diaristica si concretizza nella stesura di 15 diari di bordo utilizzati negli ambiti professionali suddetti. Il suo mantra? Non esistono ostacoli, ma sfide.