La pedagogista: progettista e coach in educazione

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foto by vanhacker2012

“Cosa fai nella vita?”, mi si chiede. “La pedagogista”, rispondo. “Allora, lavori con i bambini?”.“Potrei, ma no! Mi occupo di educazione.”
L’educazione, nell’antichità, apparteneva al mondo dell’infanzia; il pedagogo, infatti, era colui che accompagnava il fanciullo nella propria crescita.
Oggi, invece, si parla di educazione permanente. Quindi, non solo i bambini, ma tutti siamo educabili!
La pedagogista non insegna! Non trasmette nozioni, ma analizza e progetta l’ intervento educativo che “tiri fuori” potenzialità già presenti nell’essere umano, di qualsiasi età, sesso e stato di salute.
La pedagogista progetta “cosa essere, cosa fare” rispetto a contesti in cui l’educazione è considerata motore di cambiamento. La famiglia, la scuola, il mondo del lavoro e i luoghi del tempo libero sono ambiti in cui opera.
La pedagogista non è una fatina: non ha la bacchetta magica! Non fornisce soluzioni take away, pronte da portare via. Si avvicina, piuttosto, al ruolo di una coach, un’ “allenatrice”: affianca l’individuo o gruppo, per trovare, assieme, una strada alternativa che stani una situazione diventata problematica. Proprio come accade nell’aneddoto citato nell’ “Istruzioni per rendersi infelici” di Paul Watzlawick; un ubriaco cerca, sotto a un lampione, la chiave smarrita. Il poliziotto, che assiste alla scena, decide di aiutarlo. Ma dopo un po’, visto che la ricerca non dà risultati positivi, l’agente chiede se fosse sicuro di averla perduta lì, sotto il lampione. E l’ubriaco risponde: “No, non qui, là dietro; solo che là è troppo buio.”
Per dire che le alternative esistono sempre: l’importante è esserne consapevoli. Possono diventare, invece, risolutive se, oltre al diretto interessato che inevitabilmente dovrà mettersi in gioco, c’è chi, per “mestiere”, vi porrà attenzione e vi darà una mano, una spinta!
Barbara Gaiardoni

Pubblicato da barbaragaiardoni

Barbara Gaiardoni nasce a Verona il 15 febbraio 1967. Lavora dall’età di 18 anni: inizia come istruttrice di nuoto. Nel contempo, consegue il diploma al Conservatorio di Musicale statale di Vicenza e, dopo aver collaborato come violinista di fila con orchestre giovanili e sinfoniche, termina la sua carriera musicale all’età di 30 anni, per entrare a pieno titolo nell’impresa di famiglia. Nel 2000 riprende gli studi scolastici e formativi, interrotti in età adolescenziale da una bocciatura in II liceo: si concludono con un diploma di Dirigente di comunità e due lauree presso l’Università degli Studi di Verona; una triennale in Scienze dell’educazione e della Formazione e l’altra specialistica in Scienze pedagogiche. Nel 2004 lavora come educatrice professionale nell’ambito psichiatrico e delle patologie dell’invecchiamento; quest’ultimo la vede anche nel ruolo di pedagogista e counselor per le famiglie dei soggetti affetti da demenza di tipo Alzheimer. Successivamente si perfeziona con un tirocinio professionale nell’ambito socio-educativo: esperienza che sfocerà nella progettazione pedagogica. La scrittura in tutte le sue sfaccettature e forme resta il suo strumento prediletto per l’efficacia sia in ambito professionale sia in quello dell’auto formazione. Ha pubblicato 3 libri e un racconto breve. Ha collaborato con riviste di settore e con magazine culturali online. La scrittura diaristica si concretizza nella stesura di 15 diari di bordo utilizzati negli ambiti professionali suddetti. Il suo mantra? Non esistono ostacoli, ma sfide.