“Fatti li cazzi tua” di Razzi-Crozza è un’imitazione “adorabile”, che tira su e che poi, ahimè, stende. E l’abbattimento non è causato solo dalla preoccupazione giustificata nei confronti dell’andazzo della classe politica italiana, ma da una presa di consapevolezza di quanto questo modo di vivere tocchi tanti.
“Fatti li cazzi tua” è una voce sottile.E’ appunto, come recita Crozza davanti ad una telecamera nascosta, una frase appena sussurrata. Un modo di dire che incombe soprattutto quando pensieri e azioni prendono tutt’altra direzione, quando inevitabili domande cercano risposte nella sfera del bene comune.
E’ pura follia remargli contro! Depositi in banca e lustro personale avrebbero la peggio.
E’ da “vincenti”, invece, pensarla così. Certo! Ci vuole coraggio per salire all’ultimo momento sul carro del “vincitore”, come serve altrettanta furbizia per non provare disgusto nel guardarsi allo specchio.
“Fatti li cazzi tua” è quel fare per sè in tutto, a discapito di tutti, senza mezzi termini, senza mezze parole. E’ una bassezza gratuita, non è di certo un augurio; un “fai da te” per onanisti senza scrupoli, senza terra, senza cuore.
Barbara Gaiardoni