A CIASCUNO IL PROPRIO MESTIERE!

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“Non posso dire di essere stato un bambino particolarmente intelligente però una
cosa l’ho capita fin da subito e cioè che gli adulti sapevano fare un sacco di cose,
male magari, ma le sapevano fare. Io no: non sapevo stare a tavola, lavarmi,
leggere, non sapevo pettinarmi e nemmeno allacciarmi le scarpe ed ero, in
sovrappiù, ignorantissimo. Data l’età, ciò era anche logico ma sentivo frustrante il
sapere di non sapere niente. La faccenda, insomma, mi era risultata chiara fin da
subito: la lotta era impari, io ero una nullità e la natura non mi aveva nemmeno
concesso quelle armi strategiche minime di cui godono perfino gli animali più
insulsi, vedi la seppia o il verme di terra. Occorreva dunque trovare una soluzione,qualcosa che mi potesse proteggere e una zona franca, protetta, l’ho trovata con il disegno. Rompevo un vaso? Facevo alla svelta un disegnetto, copiavo un cavallo dall’enciclopedia, lo coloravo di marrone, e quando arrivava mio padre in collera,coi cocci del vaso in mano, per chiedere spiegazioni, guardava il disegno e mi perdonava. Diceva: “Questo ragazzo è un assassino ma sa disegnare”. Queste parole di Gek Tessaro riconfermano di quanto sia necessario educare i bambini a sapere di sè cose che hanno a che fare con il saper fare. La natura ci dota di capacità che necessitano di essere “tirate fuori”: educate. Non tutti hanno quello spirito di sopravvivenza alla Gek Tessaro, non tutti hanno avuto delle figure di riferimento che sono state in grado di dare, fin da piccoli, quel rinforzo indispensabile per credere nelle proprie capacità. In educazione, è importante prendere consapevolezza che il “piccolo” possiede un tesoro da scoprire, da valorizzare, sul quale investire. Per fare ciò, servono degli esperti che sappiano trasmettere un sapere come si deve! Gli improvvisati o quelli che sanno fare un pò di tutto non servono. Serve che ciascuno sappia fare il proprio mestiere con il sapere e gli strumenti giusti. In educazione, se si vuol scoprire  la predisposizione per il cucinare è fondamentale ci sia un esperto di cucina e un educatore che faccia da mediatore tra chi “insegna” e chi “apprende”. Impartire una tecnica è diverso dal capire se quella tecnica è stata affidata a chi, poi, la saprà far fruttare.E non è per niente educativa l’affermazione che “fin che sono piccoli va bene tutto”.  Non è vero: è proprio perchè sono piccoli che il tutto non va bene, ma è cosa buona dare loro il meglio. Cosicchè la fatica possa essere meno faticosa.

Educare a saper fare il proprio mestiere, significa saper trasformare un tesoro “naturale” in un dono dedicato a se stessi e agli altri.

Barbara Gaiardoni

Pubblicato da barbaragaiardoni

Barbara Gaiardoni nasce a Verona il 15 febbraio 1967. Lavora dall’età di 18 anni: inizia come istruttrice di nuoto. Nel contempo, consegue il diploma al Conservatorio di Musicale statale di Vicenza e, dopo aver collaborato come violinista di fila con orchestre giovanili e sinfoniche, termina la sua carriera musicale all’età di 30 anni, per entrare a pieno titolo nell’impresa di famiglia. Nel 2000 riprende gli studi scolastici e formativi, interrotti in età adolescenziale da una bocciatura in II liceo: si concludono con un diploma di Dirigente di comunità e due lauree presso l’Università degli Studi di Verona; una triennale in Scienze dell’educazione e della Formazione e l’altra specialistica in Scienze pedagogiche. Nel 2004 lavora come educatrice professionale nell’ambito psichiatrico e delle patologie dell’invecchiamento; quest’ultimo la vede anche nel ruolo di pedagogista e counselor per le famiglie dei soggetti affetti da demenza di tipo Alzheimer. Successivamente si perfeziona con un tirocinio professionale nell’ambito socio-educativo: esperienza che sfocerà nella progettazione pedagogica. La scrittura in tutte le sue sfaccettature e forme resta il suo strumento prediletto per l’efficacia sia in ambito professionale sia in quello dell’auto formazione. Ha pubblicato 3 libri e un racconto breve. Ha collaborato con riviste di settore e con magazine culturali online. La scrittura diaristica si concretizza nella stesura di 15 diari di bordo utilizzati negli ambiti professionali suddetti. Il suo mantra? Non esistono ostacoli, ma sfide.