“D’amore non si muore…”, cantava una famosa canzone. Non so cosa ne pensiate voi, ma anch’io credo sia così. Certo si soffre, ma la cosa finisce lì. E’ sbagliato generalizzare, ma si possono adottare alcuni accorgimenti che possono aiutare!
Eccone alcuni:
- Esiste la “ditruzione emotiva”, ma spesso esiste l’orgoglio ferito. Attenzione uomini, se siete stati lasciati ci sarà ben un motivo che dipende anche da voi. L’orgoglio è una brutta bestia, affrontatelo e se proprio “rimoviolate” il vostro di comportamento. Se la relazione è al capolinea, scendete e basta;
- Se nella coppia c’è di mezzo uno o più figli… beh! Pensate prima alle vostre ferite. Ciascuno si occupi delle proprie. La mattonata c’è stata per tutti. Chi più chi meno ci vuole tempo per la sofferenza;
- Non rimuginate sui perchè. Ce ne sono mille: la mancanza di dialogo, l’assenza di sesso, la tv sempre accesa, la sbandata per un altro etc. etc; L’attenzione deve essere spostata sulle soluzioni e non sulle cause. La frittata è già stata fatta;
- Attenti alle ricadute: una telefonata del figlio/a piangente o della suocera incazzata vi riportano al punto 0. La scelta è stata fatta: ricominciate da tre;
- Date ascolto alle vostre emozioni, ai vostri dispiaceri, alla vostra sofferenza. Le domande di stampo vittimistico del tipo “Con tutto quello che ho fatto, proprio a me doveva capitare?” oppure “Ti sembra giusto che io soffra per colpa sua?”non servono. Serve venirne fuori. Essere sereni è un diritto che la vita ci deve, è un dovere a cui ciascuno è chiamato a rispondere.
Barbara Gaiardoni