Ieri abbiamo “gareggiato” tutti assieme “grandi” e”piccoli”, disabili e non, ex agonisti e simpatizzanti di uno sport amato, il nuoto.
Uno sport che riduce le differenze, che non ammette nessun trucco: si è quello che si è,che si fa e che si è fatto.
Abbiamo gareggiato ciascuno a modo proprio, rispettando le regole ferree di una competizione, quella di partire ad un ” A posto…via” e quella di arrivare secondo le proprie capacità e possibilità.
Abbiamo gareggiato per qualcuno: Lucio Leone, per alcuni un amico, per altri un conoscente, per molti un nuotatore.
Il gruppo è stato trainante: senza di quello, lo staffettone 8×50 sl. e tutta l’organizzazione non sarebbero stati possibili.
Il nuoto è lo sport educativo per eccellenza: ammette solo quei cedimenti di cui si è consapevoli. Gli altri li “tira fuori” e li mette a nudo tutti, uno ad uno. Fragilità e stanchezze ovattate vengono alla luce, perchè l’acqua è l’ambiente che coccola ma che poi espelle, libera senza pietà.
La tifoseria? Uno schianto: genitori e amici hanno applaudito con lealtà e senza volgarità.
Il nuoto è sempre il nuoto: riconduce in spazi memorabili, quelli vicini alle origini, quelle più nostre, le più comuni.
Barbara Gaiardoni