25 novembre 2014: violento sarai tu!

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Amare è difficile. Violentare no. “C’è violenza e violenza”, dicono. Conta sapere che tutti, nessuno  escluso, ne è fruitore.

Come spesso accade, si punta sempre il dito su l’altro: forse  perchè noi siamo più bravi! Non abbiamo mai detto una bugia “cattiva” o una calunnia, non abbiamo mai aderito a prevaricazioni o promosso beghe, non abbiamo mai negato un’evidenza o l’esistenza di un individuo. Sarà!

Maldicenze, negazioni, tradimenti, offese, omertà etc. etc. etc  sono forme di abuso che lasciano il segno.  Entrano nella storia personale esattamente come un calcio sfonda un cranio o una pancia. Non occorre abusare fisicamente per essere violentatori/violentatrici, lo si può essere dando aria alla bocca oppure tacendo o non rispondendo di cose scomode.

E’ sempre dal “piccolo” che tutto nasce, cresce e si riproduce. Occhio a non concentrarsi  solo sul macro, si potrebbe perdere di vista la responsabilità di gesti  violenti quotidiani e comuni.

Una cosa è certa! I panni sporchi non si lavano nè in piazza nè in famiglia, ma con chi è alla ricerca del proprio “biancore” e “profumo”, un’evoluzione  in salita da condividere… anche con te!

Barbara Gaiardoni

 

 

Pubblicato da barbaragaiardoni

Barbara Gaiardoni nasce a Verona il 15 febbraio 1967. Lavora dall’età di 18 anni: inizia come istruttrice di nuoto. Nel contempo, consegue il diploma al Conservatorio di Musicale statale di Vicenza e, dopo aver collaborato come violinista di fila con orchestre giovanili e sinfoniche, termina la sua carriera musicale all’età di 30 anni, per entrare a pieno titolo nell’impresa di famiglia. Nel 2000 riprende gli studi scolastici e formativi, interrotti in età adolescenziale da una bocciatura in II liceo: si concludono con un diploma di Dirigente di comunità e due lauree presso l’Università degli Studi di Verona; una triennale in Scienze dell’educazione e della Formazione e l’altra specialistica in Scienze pedagogiche. Nel 2004 lavora come educatrice professionale nell’ambito psichiatrico e delle patologie dell’invecchiamento; quest’ultimo la vede anche nel ruolo di pedagogista e counselor per le famiglie dei soggetti affetti da demenza di tipo Alzheimer. Successivamente si perfeziona con un tirocinio professionale nell’ambito socio-educativo: esperienza che sfocerà nella progettazione pedagogica. La scrittura in tutte le sue sfaccettature e forme resta il suo strumento prediletto per l’efficacia sia in ambito professionale sia in quello dell’auto formazione. Ha pubblicato 3 libri e un racconto breve. Ha collaborato con riviste di settore e con magazine culturali online. La scrittura diaristica si concretizza nella stesura di 15 diari di bordo utilizzati negli ambiti professionali suddetti. Il suo mantra? Non esistono ostacoli, ma sfide.