L’autostima è come una pianta, va coltivata ogni giorno. E se occorre va rinforzata. Un professionista è fondamentale per mettere in atto delle strategie e delle azioni ritagliate ad hoc, finalizzate al miglioramento della situazione vissuta come problematica. Ma questo passo richiede una scelta ben precisa.
A volte, nella fase di temporeggiamento della scelta da intraprendere, le parole servono.
Oggi è questo quello che voglio fare con voi
Le 5 mosse per stuzzicare l’autostima:
- Smettila di rimproverarti, soprattutto se i rimproveri sono sintonizzati con quelli dei tuoi genitori. Loro sono loro e tu sei tu. Il tuo obiettivo è essere te stesso non essere perfetto, ma per essere nel miglior modo dei mondi possibili;
- Basta col fare la vittima! L’autocommiserazione è più logorante della commiserazione;
- Le parole semplici aiutano l’autostima: un “Ti voglio bene”, per esempio, detto da un amico o ad un conoscente aiuta a mantenere buone relazioni. Fai che ti venga detto e impara a dirlo!
- Se nessuno ti ama, il Cielo sì, perchè non dà peso a che cosa fai. Com’è quel proverbio? “Aiutati che il Ciel ti aiuta”? 🙂
- La felicità è un tuo diritto, ma non è solo tuo. Pertanto, occupati anche di quella degli altri. La distrazione, mirata al Bene, non può che darti beneficio.
Barbara Gaiardoni
Pubblicato da barbaragaiardoni
Barbara Gaiardoni nasce a Verona il 15 febbraio 1967.
Lavora dall’età di 18 anni: inizia come istruttrice di nuoto. Nel contempo, consegue il diploma al Conservatorio di Musicale statale di Vicenza e, dopo aver collaborato come violinista di fila con orchestre giovanili e sinfoniche, termina la sua carriera musicale all’età di 30 anni, per entrare a pieno titolo nell’impresa di famiglia.
Nel 2000 riprende gli studi scolastici e formativi, interrotti in età adolescenziale da una bocciatura in II liceo: si concludono con un diploma di Dirigente di comunità e due lauree presso l’Università degli Studi di Verona; una triennale in Scienze dell’educazione e della Formazione e l’altra specialistica in Scienze pedagogiche.
Nel 2004 lavora come educatrice professionale nell’ambito psichiatrico e delle patologie dell’invecchiamento; quest’ultimo la vede anche nel ruolo di pedagogista e counselor per le famiglie dei soggetti affetti da demenza di tipo Alzheimer. Successivamente si perfeziona con un tirocinio professionale nell’ambito socio-educativo: esperienza che sfocerà nella progettazione pedagogica.
La scrittura in tutte le sue sfaccettature e forme resta il suo strumento prediletto per l’efficacia sia in ambito professionale sia in quello dell’auto formazione.
Ha pubblicato 3 libri e un racconto breve. Ha collaborato con riviste di settore e con magazine culturali online. La scrittura diaristica si concretizza nella stesura di 15 diari di bordo utilizzati negli ambiti professionali suddetti.
Il suo mantra? Non esistono ostacoli, ma sfide.
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