Prenditi il tuo tempo in 5 mosse

Image and video hosting by TinyPic

Non serve lamentarsi, nemmeno stringere i denti, tenere duro, fare sacrifici in nome del futuro, nella speranza che le cose vadano meglio.

Nel frattempo la vita scorre e noi siamo di corsa, in affanno, in ritardo e oberati da impegni o da cose che, a volte, facciamo per inerzia.

Ne vale la pena?

Ecco le 5 mosse per prendersi del tempo per sè:

  1. Basta col “non ho tempo oggi, forse ne avrò domani.” Dal modo di vivere il tempo, dipende la qualità della nostra vita;
  2. Tutto è relativo: definisci le tue priorità con cura.  Sei tu a dare un significato, un senso ed una importanza a tutte le cose. Chi l’ha detto che il “sacrificio” oggi, valga poi per domani?;
  3. Fermati, rifletti e chiediti: “Ne vale veramente la pena?” Non si vive solo per costruire;
  4. Definisci gli obiettivi che non possono prescindere con le cose che davvero contano per te;
  5. Come diceva De Crescenzo: “Il guaio è che gli uomini studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla!”. Scegli l’istante e dilatalo.

Barbara Gaiardoni

 

Pubblicato da barbaragaiardoni

Barbara Gaiardoni nasce a Verona il 15 febbraio 1967. Lavora dall’età di 18 anni: inizia come istruttrice di nuoto. Nel contempo, consegue il diploma al Conservatorio di Musicale statale di Vicenza e, dopo aver collaborato come violinista di fila con orchestre giovanili e sinfoniche, termina la sua carriera musicale all’età di 30 anni, per entrare a pieno titolo nell’impresa di famiglia. Nel 2000 riprende gli studi scolastici e formativi, interrotti in età adolescenziale da una bocciatura in II liceo: si concludono con un diploma di Dirigente di comunità e due lauree presso l’Università degli Studi di Verona; una triennale in Scienze dell’educazione e della Formazione e l’altra specialistica in Scienze pedagogiche. Nel 2004 lavora come educatrice professionale nell’ambito psichiatrico e delle patologie dell’invecchiamento; quest’ultimo la vede anche nel ruolo di pedagogista e counselor per le famiglie dei soggetti affetti da demenza di tipo Alzheimer. Successivamente si perfeziona con un tirocinio professionale nell’ambito socio-educativo: esperienza che sfocerà nella progettazione pedagogica. La scrittura in tutte le sue sfaccettature e forme resta il suo strumento prediletto per l’efficacia sia in ambito professionale sia in quello dell’auto formazione. Ha pubblicato 3 libri e un racconto breve. Ha collaborato con riviste di settore e con magazine culturali online. La scrittura diaristica si concretizza nella stesura di 15 diari di bordo utilizzati negli ambiti professionali suddetti. Il suo mantra? Non esistono ostacoli, ma sfide.