“Il passato è passato” in 5 mosse

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“E’ colpa di…” è una delle frasi più pronunciate! Quando le cose non vanno si cerca sempre il colpevole. Ammesso si riesca a trovare, a che cosa serve ai fini della soluzione del problema?

Le 5 mosse di oggi sono dedicate ai genitori, ai padri, alle madri, ai figli/e, ai nonni/e, agli amici e a alle amiche…a tutti coloro che riescono a chiudere con il ricordo del passato, serbando nella memoria vissuti che non piacciono più, da non ripetere:

  1. Dacci un taglio: il cordone ombelicale va reciso, di qualsiasi natura esso sia. Tu fai parte anche della storia di altri, ma non sei quella storia. Ne possiedi una tutta tua: cercala!;
  2. Falla finita con ciò che senti essere concluso: non portare avanti una battaglia logora. “Amen” è spesso la parola giusta che lascia andare ciò che è giusto che se ne vada;
  3. Sei quello che sei oggi:  hai mai pensato che ti potrebbe venire il torcicollo girato a guardare sempre all’indietro? Sii fiero di ciò che sei adesso e guarda avanti. C’è chi guardando indietro si è trasformato in una statua di sale;
  4. Trasforma gli ostacoli in sfide: è impossibile vivere senza affrontare le vicissitudini del quotidiano. Affronta un problema come fosse una scalata di cui immagini già la vetta, sapendo già che per conquistarla dovrai fare fatica;
  5. Riprenditi il tuo futuro: è l’infantilismo che ti fa puntare il dito sugli altri.  Basta con i rimborsi di traumi passati e smetti di cercare giustificazioni per azioni mancate. Conviene vivere, affrontando i problemi ancora aperti come questioni del tutto personali che solo tu puoi risolvere. Nessun altro.

Barbara Gaiardoni


Pubblicato da barbaragaiardoni

Barbara Gaiardoni nasce a Verona il 15 febbraio 1967. Lavora dall’età di 18 anni: inizia come istruttrice di nuoto. Nel contempo, consegue il diploma al Conservatorio di Musicale statale di Vicenza e, dopo aver collaborato come violinista di fila con orchestre giovanili e sinfoniche, termina la sua carriera musicale all’età di 30 anni, per entrare a pieno titolo nell’impresa di famiglia. Nel 2000 riprende gli studi scolastici e formativi, interrotti in età adolescenziale da una bocciatura in II liceo: si concludono con un diploma di Dirigente di comunità e due lauree presso l’Università degli Studi di Verona; una triennale in Scienze dell’educazione e della Formazione e l’altra specialistica in Scienze pedagogiche. Nel 2004 lavora come educatrice professionale nell’ambito psichiatrico e delle patologie dell’invecchiamento; quest’ultimo la vede anche nel ruolo di pedagogista e counselor per le famiglie dei soggetti affetti da demenza di tipo Alzheimer. Successivamente si perfeziona con un tirocinio professionale nell’ambito socio-educativo: esperienza che sfocerà nella progettazione pedagogica. La scrittura in tutte le sue sfaccettature e forme resta il suo strumento prediletto per l’efficacia sia in ambito professionale sia in quello dell’auto formazione. Ha pubblicato 3 libri e un racconto breve. Ha collaborato con riviste di settore e con magazine culturali online. La scrittura diaristica si concretizza nella stesura di 15 diari di bordo utilizzati negli ambiti professionali suddetti. Il suo mantra? Non esistono ostacoli, ma sfide.