La tristezza è umana, fa parte dell’equilibrio della vita. Ci sono momenti in cui ci sentiamo sereni, altri in cui i pensieri tristi prevalgono. La tristezza non va repressa piuttosto va “sedotta”, avvicinata e perchè no? Coccolata… forse se la conosci non ti uccide.
Le 5 mosse:
- Dai voce alla tristezza, senza vergognartene. Non reprimerla ma vivila!
- Piangere è un modo per dare libero sfogo a quei momenti in cui le parole non servono. E’ importante piuttosto ascoltare ciò che il corpo ha da dirci;
- Non cercare necessariamente le cause, non serve sapere sempre il perché delle cose. E’ proprio perchè siamo abituati ad una constatazione dei fatti che spesso non riusciamo a trovare la soluzione;
- Vivi la tristezza in un luogo che la possa accogliere. Non sempre le persone care aiutano, ma uno spazio all’aperto e la presenza di estranei possono essere importanti per sentirsi meno soli e spesso sono meno impegnativi;
- Prendi atto che vivere la tristezza significa assecondare una parte di sé, umana e comune. Conoscersi comporta ascoltare anche le emozioni e le sensazioni, le più dolorose.
Barbara Gaiardoni