Scritture e deliri, corpi

PROSSIMAMENTE IN E-BOOK

Saggio pedagogico sulla storia e gli effetti della psichiatria dall’età moderna sino ad oggi.

Scritture e Deliri, Corpi“: il discorso sulla follia di Michel Foucault, quello filosofico sui corpi di Jacques Derrida e di Jean-Luc Nancy, incontrano la scrittura che diventa non più tecnica d’espressione e di comunicazione, ma gesto, dove il nucleo inquieto e friabile della parola infrange principi di linearità e di contenuto del testo: scritture “deliranti”, quella di Antonin Artaud e non solo, entrano in scena. “Scritture e Deliri, Corpi” nasce da una domanda, più di una, che tenta d’interrompere, dell’esperienza, quella sovrabbondanza di risposte di senso responsabili dell’accidentalità dei corpi, passanti occasionali privati dell’essere presenza nell’istante, nel tempo di ora.

E’ strutturato in 3 capitoli, leggibili, anche, separatamente e non, necessariamente, nell’ordine in cui sono stati presentati. L’incipit è un’ overture dal titolo “Scritture, Deliri, Corpi”:

  • Il ceppo: sull’esperienza. Il capitolo contiene una narrazione di una piccola parte della mia esperienza professionale, accompagnata dalla scrittura, in ambito psichiatrico. Prosegue con un’analisi storica, sempre del contesto psichiatrico, estrapolata da “La storia della follia” di M. Foucault.
  • L’inciampo:  i corpi, l’eccesso. Il capitolo si dedica alla lacrima intesa come corpo dell’occhio e del “peso” della punteggiatura nella scrittura.
  • La caduta: l’arresa del corpo. Il capitolo contiene un’analisi comparativa sul corpo nella scrittura di A. Artaud, in quella di De Sade  e in quella di Von Masoch.

 

 

 

 

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