Continuano i proverbi del lunedì! Un modo di fare pedagogia, che faccia convergere saggezze differenti, d’altri tempi per riflettere, agire oggi e in futuro.
Le cose ci sono quando un certo numero di persone ne certificano l’esistenza.
È da ricordare, però, che questo modo d’intendere ha portato non poca violenza nell’arco della storia.
Quanti uomini e donne di scienza e di co-scienza, del passato e del presente, sono stati, infatti, soggiogati dal fatto che le cose, da loro osservate e progettate, non fossero comunemente condivise?
Non è conveniente pensare che solo il visibile esista.Ci sono eventi, infatti, che per emergere e per essere condivisi, goduti hanno bisogno, appunto, di fede: necessitano di una fiducia a priori.
Come uscire da quest’impasse?
Attribuendo valore alle prime impressioni, quelle non mediate solo dall’occhio che vede e dalla ragione che pensa. Esiste un sentire che si appella anche ad altro: qualcuno parla di sesto sesto, altri di terzo occhio! Ciò che conta, è aprirsi superando la paura della perdita.
È importante affidarsi. In parole povere, con il ” Mi fido di te, nonostante tutto”, ci si concede quella possibilità di ricominciare, non da capo, ma ripartendo dall’ultimo errore.
Sì! Perchè le cose in costruzione, quelle che ancora non appaiono, possiedono una verità iniziale che, per sbocciare, non vuole nè se nè ma.
È fondamentale, da parte nostra, proteggere quel seme che nessuno (o pochissimi?) ancora vede, ma che noi sentiamo germinare: è necessario, perchè cresca, lo si presenti agli altri, come se fosse già nato.
Solo così i progetti si realizzeranno, solo così i sogni non rischieranno di stare chiusi nel cassetto!
Barbara Gaiardoni