“I proverbi del lunedì” si dedicano, con educazione, alla salute del corpo.
L’olio di ricino, a quanto si dice, era, nei tempi remoti, la panacea per affrontare i problemi di salute, ma non solo! La lampada stessa, infatti, ne godeva per altri usi. http://avocado.ilcannocchiale.it/?yy=2010&mm=7&p=3)
L’olio di ricino potrebbe essere il corrispettivo dell’aspirina, oggi: ma la differenza c’è! Sta nel fatto che, un tempo, la malattia poggiava sulla relazione natura/essere umano. I medicinali non erano takeaway, ma rispondevano a pratiche della sapiente tradizione galenica: il sintomo era strettamente correlato, non solo al malanno, ma alla storia del paziente. Il preparato, perciò, si adattava al problema trattato come unico. Oggi la cosa è diversa! C’entra, soprattutto, la chimica. Il tempo, dedicato alla narrazione, all’ascolto, all’osservazione del corpo, si riduce. La relazione s’indebolisce, lasciando il posto a protocolli di cura standardizzati.
E’ cosa certa che la medicina ha fatto “miracolosi” passi da giganti. C’è da chiedersi se, adesso, sarà in grado di permettersi uno stop, per trattare le patologie, non come cose a sè, ma dipendenti da un corpo animato da una sua storia, da emozioni, sentimenti e relazioni forti.
Barbara Gaiardoni