Saper ascoltare con 5 mosse

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Ascoltare è un’azione che prevede un sapere che ogni giorno va coltivato. Non è immediato e non è mosso nemmeno dal cuore, con il quale spesso si fanno dei disastri. Ascoltare è un processo che richiede fatica, perchè si rischia di anteporre se stessi, i propri giudizi, la propria esperienza a quella dell’altro.

Quando ascolti:

  1. Il tuo punto di vista mettilo tra parentesi. I consigli li puoi dare solo se richiesti, diversamente taci;
  2. Ricerca un linguaggio consonante con quello dell’altro: se una persona ti parla del proprio malessere fagli da eco. “Sto male perchè mia madre sta morendo”, ripeti con un “Stai male vero perchè tua madre sta morendo?”. Il tono compassionevole accompagnato da un punto di domanda creerà un’apertura affinchè il tuo interlocutore prosegua nella comunicazione;
  3. Ascolta per comprendere non per rispondere: la tua risposta non conta, conta l’accoglienza del vissuto dell’altro;
  4. Prendi atto di ciò che sai di te e della tua esperienza in merito a quell’esperienza: se non hai compreso e superato alcune cose di te stesso (senso di colpa, senso di vergogna, esperienza del fallimento) come puoi ascoltare i “fattacci” dell’altro?
  5. Metti a proprio agio l’interlocutore, affinchè possa sentirsi libero di dire tutto ciò che sa e che pensa: solo così si arriverà ad un’intesa necessaria per il superamento del conflitto altrui cosicchè si possa sentirisi dire: “Per fortuna che qualcuno sente cosa sto sentendo io”.

Barbara Gaiardoni




 

Pubblicato da barbaragaiardoni

Barbara Gaiardoni nasce a Verona il 15 febbraio 1967. Lavora dall’età di 18 anni: inizia come istruttrice di nuoto. Nel contempo, consegue il diploma al Conservatorio di Musicale statale di Vicenza e, dopo aver collaborato come violinista di fila con orchestre giovanili e sinfoniche, termina la sua carriera musicale all’età di 30 anni, per entrare a pieno titolo nell’impresa di famiglia. Nel 2000 riprende gli studi scolastici e formativi, interrotti in età adolescenziale da una bocciatura in II liceo: si concludono con un diploma di Dirigente di comunità e due lauree presso l’Università degli Studi di Verona; una triennale in Scienze dell’educazione e della Formazione e l’altra specialistica in Scienze pedagogiche. Nel 2004 lavora come educatrice professionale nell’ambito psichiatrico e delle patologie dell’invecchiamento; quest’ultimo la vede anche nel ruolo di pedagogista e counselor per le famiglie dei soggetti affetti da demenza di tipo Alzheimer. Successivamente si perfeziona con un tirocinio professionale nell’ambito socio-educativo: esperienza che sfocerà nella progettazione pedagogica. La scrittura in tutte le sue sfaccettature e forme resta il suo strumento prediletto per l’efficacia sia in ambito professionale sia in quello dell’auto formazione. Ha pubblicato 3 libri e un racconto breve. Ha collaborato con riviste di settore e con magazine culturali online. La scrittura diaristica si concretizza nella stesura di 15 diari di bordo utilizzati negli ambiti professionali suddetti. Il suo mantra? Non esistono ostacoli, ma sfide.