La potòna, ricordo di un sapore materno

E’ un dolce semplice, ma ricco di sapori che conservano tanti gesti di Anna, mia madre che cucinava per tutta la famiglia e spesso condividendo anche con i vicini.

Anna non ha scritto la ricetta nonostante avesse un proprio ricettario personale: mi ha trasmesso il procedimento e il senso  della condivisione facendomi vedere come si preparava e invitandomi a mangiarla assieme. L’ha fatta, l’abbiamo fatta sempre a ocio 🙂 (senza le quantità prestabilite da una ricetta).

Ricordo tutti i passaggi che caratterizzavano la preparazione della potòna. Era un rito, perchè “l’ua da vin” era quella coltivata dal contadino (guai se veniva usata quella da tavola!!!), le uova erano del Fenilon, una contrada di campagna poco lontana da casa nostra. Le bocche, invece, erano di tutti, da quelle dei parenti a quelle dei conoscenti.

Nel prepararla ho rispettato alcuni passaggi.  Ringrazio C. per avermi procurato quella proveniente dai vigneti Bertani di Arbizzano (Verona) che  mi hanno dato la possibilità di mantenere la tradizione, di cucinarla per la famiglia, gli amici  i conoscenti, quegli affetti che Anna non si è fatta mai mancare. Tanto meno io!

Per chi volesse sapere della ricetta, scrivetemi…la cucineremo assieme 🙂

Barbara Gaiardoni

Ps: il commento di Luigi, un vicino di casa, dopo aver assaggiato la torta accompagnata da un grappolo di uva fresca: “Effettuato il test 🙂 Ottima! Brava Barbara. Ottimo anche l’abbinamento con l’uva a parte.

Pubblicato da barbaragaiardoni

Barbara Gaiardoni nasce a Verona il 15 febbraio 1967. Lavora dall’età di 18 anni: inizia come istruttrice di nuoto. Nel contempo, consegue il diploma al Conservatorio di Musicale statale di Vicenza e, dopo aver collaborato come violinista di fila con orchestre giovanili e sinfoniche, termina la sua carriera musicale all’età di 30 anni, per entrare a pieno titolo nell’impresa di famiglia. Nel 2000 riprende gli studi scolastici e formativi, interrotti in età adolescenziale da una bocciatura in II liceo: si concludono con un diploma di Dirigente di comunità e due lauree presso l’Università degli Studi di Verona; una triennale in Scienze dell’educazione e della Formazione e l’altra specialistica in Scienze pedagogiche. Nel 2004 lavora come educatrice professionale nell’ambito psichiatrico e delle patologie dell’invecchiamento; quest’ultimo la vede anche nel ruolo di pedagogista e counselor per le famiglie dei soggetti affetti da demenza di tipo Alzheimer. Successivamente si perfeziona con un tirocinio professionale nell’ambito socio-educativo: esperienza che sfocerà nella progettazione pedagogica. La scrittura in tutte le sue sfaccettature e forme resta il suo strumento prediletto per l’efficacia sia in ambito professionale sia in quello dell’auto formazione. Ha pubblicato 3 libri e un racconto breve. Ha collaborato con riviste di settore e con magazine culturali online. La scrittura diaristica si concretizza nella stesura di 15 diari di bordo utilizzati negli ambiti professionali suddetti. Il suo mantra? Non esistono ostacoli, ma sfide.

Una risposta a “La potòna, ricordo di un sapore materno”

  1. Luigi, un vicino di casa, scrive della potòna che gli faccio assaggiare accompagnata da un grappolo di uva fresca: “Effettuato il test 🙂 Ottima! Brava Barbara. Ottimo anche l’abbinamento con l’uva a parte.” E poi mi dedica 2 foto scattate da lui 🙂 Grazie Luigi!!!
    [IMG]http://i58.tinypic.com/9lk9ef.jpg[/IMG]
    [IMG]http://i60.tinypic.com/255i4hf.jpg[/IMG]

I commenti sono chiusi.