La lacrima: sospensione della vista

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origami…come creare una lacrima

Questo che leggerete è un estratto della mia tesi “Scritture e deliri,corpi” centrata sulla psichiatria e sul sistema psichiatrico, contesto nel quale e per il quale ho lavorato 4 anni.

Ho visto piangere spesso, perciò ho deciso di scriverne. L’ho fatto escludendo ogni forma di sentimentalismo, l’ho fatto prendendo atto che la lacrima è fondante la natura umana.

Buona lettura

“La lacrima: un andirivieni di forze dove acqua e sangue si toccano senza confondersi, senza sostituirsi. Un canale di scolo della carne, dalla pendenza variabile, che induce alla caduta o/e alla salita rispetto la fonte, senza mai sentenziare, perché votata alla sospensione: un “limbo” dove nascita, vita e morte non si decidono, ma confessano il loro sforzo di stare sospesi. La lacrima, pertanto, è sospensione della vista, della parola, della carne, del giudizio, del ricordo. Nella lacrima tutto si liquefa: l’osservazione, il senso e la struttura, la forma e la funzione, l’ordine e la legge, la memoria, si perdono nel tocco di una mano cieca dal velo lacrimale; una mano che brancola nel vuoto, oscillando tra la paura di cadere e la certezza dell’eccedenza del gesto, sempre troppo insolente. Una mano e uno sguardo, entrambi ciechi, mostrano il patimento della separazione: il tocco, le lacrime e gli occhi, corpi opachi e opacizzanti, si spogliano della significazione dello sguardo che viene nel contempo ad animarli e a velarli.”

Barbara Gaiardoni

Pubblicato da barbaragaiardoni

Barbara Gaiardoni nasce a Verona il 15 febbraio 1967. Lavora dall’età di 18 anni: inizia come istruttrice di nuoto. Nel contempo, consegue il diploma al Conservatorio di Musicale statale di Vicenza e, dopo aver collaborato come violinista di fila con orchestre giovanili e sinfoniche, termina la sua carriera musicale all’età di 30 anni, per entrare a pieno titolo nell’impresa di famiglia. Nel 2000 riprende gli studi scolastici e formativi, interrotti in età adolescenziale da una bocciatura in II liceo: si concludono con un diploma di Dirigente di comunità e due lauree presso l’Università degli Studi di Verona; una triennale in Scienze dell’educazione e della Formazione e l’altra specialistica in Scienze pedagogiche. Nel 2004 lavora come educatrice professionale nell’ambito psichiatrico e delle patologie dell’invecchiamento; quest’ultimo la vede anche nel ruolo di pedagogista e counselor per le famiglie dei soggetti affetti da demenza di tipo Alzheimer. Successivamente si perfeziona con un tirocinio professionale nell’ambito socio-educativo: esperienza che sfocerà nella progettazione pedagogica. La scrittura in tutte le sue sfaccettature e forme resta il suo strumento prediletto per l’efficacia sia in ambito professionale sia in quello dell’auto formazione. Ha pubblicato 3 libri e un racconto breve. Ha collaborato con riviste di settore e con magazine culturali online. La scrittura diaristica si concretizza nella stesura di 15 diari di bordo utilizzati negli ambiti professionali suddetti. Il suo mantra? Non esistono ostacoli, ma sfide.