Scrivere è un atto di precisione, di responsabilità, di creatività senza limiti: apre nuove possibilità e nuovi scenari.
Scrivere e leggere in gruppo è un’altra esperienza ancora: l’officina di scrittura pedagogica punta anche a questo! Ci si sente parte di una piccola comunità che, in quel preciso istante, ha un obiettivo altrettanto preciso. Quello dei genitori della scuola primaria statale “Maggi” (Porto S. Pancrazio-Vr) era di scrivere ad una delle maestre dei loro figli affinchè venisse concordata, decisa e organizzata la gita di classe.
Molti sono stati i punti di vista, differenti le emozioni e i contenuti affrontati. C’è chi scrive di non essere interessato al dove ma al come: “Non è importante il posto[…] Ma con te i ragazzi vivrebbero un momento spensierato, con regole ma senza autoritarismi.”
C’è chi invece consiglia la destinazione: “Mi piacerebbe che potessero venire in contatto con animali e fare esperienze su liane, da un albero all’altro!”
C’è chi invece punta sull’unicità dell’esperienza e sull’importanza della presenza di quella maestra che li ha accompagnati nell’arco dei cinque anni: “Ma soprattutto avessero l’opportunità di viverla insieme a lei, l’unica maestra che li ha seguiti dalla prima elementare”.
E poi c’è chi chiede sia un giorno di “gioia”, in cui le maestre possano mostrare ai figli con una “bacchetta magica, quali e quante siano le cose belle di questo mondo”.
Tutte le scritture si sono poi condensate in due lettere: una dedicata alla maestra delle classi seconde e un’altra rivolta ad una delle classi quarte.
E’ così che i genitori si sono espressi: lo hanno fatto con un gesto concreto, un’azione che ha dato forma ad un desiderio personale che poi è diventato comune, in nome di un affetto sconfinato, quello provato per il figlio.
Barbara Gaiardoni