Si dice che “Un viaggio di mille leghe incomincia con un passo”: ed è così! Serve, soprattutto, se si ha un barlume sul dove andare e sulla meta da raggiungere. Un esempio! Un’adolescente, ripetente per ben due volte la stessa classe, in seguito agli insuccessi scolastici, decide di abbandonare la scuola. A ciò si aggiunge uno stato di apatia e d’insonnia: trascorre tutta la giornata, infatti, davanti al pc e, alla sera, si corica tardi. Non ha interessi nè per gli amici, nè per uno sport. La famiglia è preoccupata, mentre in lei c’è, sì, un desiderio di rimettersi in gioco, ma non corrisposto, però, da tutte quelle azioni che ne confermino la (vera) volontà di riprendere a studiare. Si rivelerà, successivamente, che la ragazza non era convinta di ripartire da quell’indirizzo! Pertanto, com’era possibile ricominciare, se la scuola “abbandonata” non era quella “giusta”?
Il primo passo, in questo caso, era di scoprire l’inadeguatezza della scelta che impediva l’avanzamento scolastico.
Un passo, perciò, è sì indispensabile per iniziare, ma lo sono, ancor prima, la motivazione e, subito dopo (senza aspettare troppo!), le mosse conseguenti, che testimonino di un progresso, anche se piccolo.
Barbara Gaiardoni